8 NOVEMBRE: GLI STUDENTI TORNANO IN PIAZZA CONTRO LA NUOVA ALTERNANZA

È stato pubblicato sul sito del MIUR il testo della nuova riforma dell’alternanza: in un documento di quasi 70 pagine si delinea uno dei tasselli conclusivi nel progetto di asservimento della scuola pubblica agli interessi delle aziende. Questa riforma, approvata dal nuovo Governo PD-5S ma scritta dall’ex-ministro dell’istruzione leghista Bussetti, viene inviata alle scuole nel silenzio generale, sia dei media che dello stesso ministero che non ha neanche pubblicato un comunicato nel tentativo di nascondere le proprie responsabilità.

Attraverso questa riforma le scuole potranno, nel quadro dell’autonomia scolastica, far svolgere dagli studenti il monte ore più conveniente nel rapporto con le aziende, superando senza alcun limite l’orario minimo stabilito. Questo decreto ministeriale diventa un manifesto del rapporto tra scuole e aziende, con il patrocinio dell’Unione Europea, in cui si delinea chiaramente un punto: la parte privata deve avere un ruolo preponderante nella progettazione dello stage. Una riforma che sostiene una vera e propria deregolamentazione dell’alternanza e che permetterà alle aziende di fare il bello e il cattivo tempo, con delle scuole ancora maggiormente asservite ai privati: ecco la nuova alternanza!

Il silenzio del ministero sul tema rappresenta il tentativo di nascondere e passare sotto silenzio una riforma peggiorativa per la scuola e per gli studenti. Se questo fosse il piano del Governo e del MIUR, possiamo dire che non sono riusciti nel loro intento: gli studenti questo venerdì 11 ottobre in diverse città italiane hanno organizzato cortei e presidi sotto gli uffici scolastici territoriali per rivendicare il ritiro immediato di questa riforma.

Intanto scuole e studenti vengono attaccati anche su altri fronti: è di questi giorni la pubblicazione della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) che prevede la diminuzione di 1,8 miliardi di euro alla scuola pubblica per il 2020 e nella Manovra presentata dal Consiglio dei Ministri non si accenna nessuna inversione di tendenza rispetto ai tagli all’istruzione degli anni scorsi. Ecco la ricetta del Governo PD-5S: tagli alla scuola e sfruttamento in alternanza, nulla di nuovo all’orizzonte per gli studenti.

In questa battaglia non possiamo avere illusioni su quanto farà questo esecutivo: nessun dialogo con chi continua a portare avanti politiche di tagli alla scuola pubblica e modellazione dell’istruzione negli interessi dei privati. Non ci chiuderemo nelle segrete stanze per prendere decisioni con chi fa gli interessi delle banche e delle grandi aziende, né chiederemo delle semplici rettifiche ad una riforma con un chiaro carattere anti-popolare. Solo con la lotta possiamo conquistare un futuro diverso!

È più che mai necessario organizzare una mobilitazione nazionale degli studenti che metta spalle al muro il Governo. Solo con una dura battaglia contro questa riforma sulla scuola-lavoro gli studenti possono dare una svolta alla condizione attuale delle scuole. In ogni città organizziamo un’ampia partecipazione: la lotta contro questa riforma è necessaria e può dimostrarsi vincente. Passiamo al contrattacco e rivendichiamo diritti e tutele in scuola lavoro: vogliamo un orario massimo annuale e giornaliero, gli studenti che lavorano devono essere pagati e avere potere decisionale nell’organizzazione dei loro progetti.

Spezziamo il meccanismo dello sfruttamento: venerdì 8 novembre in ogni città scendiamo in piazza per ottenere una scuola diversa. Basta profitti sulle spalle degli studenti, lottiamo per bloccare questa riforma a partire da ogni singola scuola. Smascheriamo il Governo e gli interessi che porta avanti: solo con la lotta possiamo conquistare una scuola a nostra misura!

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