4 APRILE – MANIFESTAZIONE STUDENTESCA. Soldi all’istruzione, non al riarmo.

Negli ultimi mesi il governo Meloni ha accelerato un piano di riforme che attaccano duramente l’istruzione pubblica. Riforme aziendaliste e repressive, tagli ai fondi, intensificazione dell’alternanza scuola-lavoro: l’obiettivo è chiaro, trasformare sempre di più la nostra istruzione in propaganda e sfruttamento.
La riforma dei tecnici e professionali, quella sulla condotta e le nuove Indicazioni Nazionali non fanno che peggiorare la qualità dell’insegnamento nelle scuole superiori. Le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione sulle ore di storia parlano chiaro: vogliono riscrivere i programmi secondo la loro narrazione ideologica, fatta di revisionismo e del peggior nazionalismo.
Nel frattempo, si continua a imporre l’alternanza scuola-lavoro come se fosse una grande opportunità. Ma la realtà è ben diversa: solo pochi giorni fa uno studente di Rieti ha riportato un gravissimo infortunio al braccio durante uno stage. Non è un caso isolato: sono anni che gli studenti denunciano la natura di questo modello, che ci vuole abituare al lavoro gratuito, sacrificando la nostra sicurezza per il profitto delle aziende.
Intanto, le condizioni materiali di chi vive la scuola peggiorano ogni giorno. Gli stipendi restano tra i più bassi d’Europa, il precariato dilaga tra i lavoratori e le lavoratrici del settore, e il governo continua a tagliare fondi all’istruzione pubblica e all’università, come dimostra la recente riduzione di 170 milioni di euro. Dall’altra parte, il governo aumenta le spese militari per dare seguito ai piani bellicisti dell’Unione Europea e della NATO. Non abbiamo nulla da spartire con questi piani di morte, che ci portano dritti in un conflitto sempre più grande, fatto per gli interessi delle grandi multinazionali.
In questo contesto diventa fondamentale costruire una mobilitazione forte, capace di opporsi alle politiche di chi vorrebbe una scuola e un’università sempre più classiste e subordinate alle logiche del mercato. Il 4 aprile mobilitiamoci e costruiamo una prima tappa contro le politiche del governo Meloni. Scendiamo in piazza per dire no alla scuola-azienda, alla propaganda nazionalista e ai tagli all’istruzione.