UN NUOVO ANNO SCOLASTICO “A TESTA ALTA”. LA GIOVENTÙ COMUNISTA CHIAMA GLI STUDENTI ALLA LOTTA

La gioventù comunista non è mai andata in vacanza, e da oggi accoglie gli studenti nelle scuole di tutta Italia con un invito alla lotta, sin dai primi giorni di scuola. «Non chinare la testa, lotta!» – questo lo slogan con cui il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) inaugura il nuovo anno scolastico, con azioni nelle scuole di tutta Italia nel giorno di inizio delle lezioni (diverso a seconda della regione). La campagna nazionale è stata lanciata questa mattina a Roma con un blitz davanti al Ministero dell’Istruzione, con bandiere, fumogeni e striscioni contro il governo Renzi e l’Unione Europea. 

«L’istruzione è fatta a immagine e somiglianza di questo sistema: classista, dequalificata e asservita agli interessi dei padroni» – afferma Alessandro Fiorucci, Responsabile scuola FGC – «Sempre maggiori sono gli ostacoli che precludono l’accesso all’istruzione ai giovani di estrazione popolare, dal costo dei libri di testo ai contributi “volontari”. Mentre lo Stato regala fondi alle scuole private, gli istituti sono costretti ad elemosinare fondi dalle aziende, sotto la gestione di Presidi-manager il cui compito è assicurarsi che la didattica corrisponda alle richieste dei finanziatori privati.»
Nel mirino anche l’alternanza scuola-lavoro, che ha trovato piena attuazione quest’anno con l’entrata in vigore della “buona scuola”: «ci raccontano che l’alternanza serve a combattere la disoccupazione giovanile, ma a trarne vantaggio sono soltanto le imprese private, che si servono di noi studenti come manodopera gratis o a bassissimo costo e senza alcun diritto».

Una lotta ambiziosa, quella della gioventù comunista, che annuncia nuove mobilitazioni: «Questo sistema non è in grado di garantire ai giovani nemmeno il diritto a un’istruzione di qualità, figuriamoci un futuro stabile che non sia di disoccupazione e precarietà. Siamo stanchi di giocare sempre in difesa e pronti a dare a battaglia» – conclude Fiorucci – «Il 7 ottobre scenderemo in piazza in tutta Italia per rivendicare una scuola gratuita e di qualità, che sia al servizio dei futuri lavoratori e non su misura delle imprese private. Lottiamo contro questo sistema, contro la scuola di classe che ci viene imposta dai padroni e dalla UE».

 

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