ALLUVIONE, DEVASTAZIONE, MASSACRO SOCIALE: QUESTO SISTEMA E’ INSOSTENIBILE Comunicato della Segreteria Nazionale del FGC

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ALLUVIONE, DEVASTAZIONE, MASSACRO SOCIALE: QUESTO SISTEMA E’ INSOSTENIBILE

Comunicato della Segreteria Nazionale del FGC

1. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite dall’ennesima alluvione che nei giorni scorsi ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche, oltre che ai volontari e ai vigili del fuoco impegnati in queste ore a fornire sostegno concreto sul campo. Siamo di fronte ad un evento simile, anche se fortunatamente più circoscritto, a quello degli scorsi mesi: case distrutte, campi inservibili e migliaia di persone che hanno perso tutto. In particolare, risultano maggiormente colpite le aree del Boncellino, di Bagnacavallo, in generale del ravennate, già tristemente note per gli eventi di maggio 2023. La mancanza di un intervento sistematico sul territorio ha portato i medesimi fiumi a straripare, rompendo gli argini, e a definire lo scenario desolante che abbiamo potuto constatare in questi giorni. Migliaia di sfollati vivono in accampamenti di fortuna, in una situazione igienico sanitaria estremamente grave, che pone seriamente il problema dell’emersione di epidemie diffuse. La situazione è tragica e a pagarne le spese è il popolo, ancora una volta.

2. Non parlateci di fatalità. Lo ripetiamo ancora: di fronte a scenari come questi non stiamo parlando di una sfortunata casualità, ma di conseguenze causate dall’inquinamento, dal surriscaldamento globale e dal cambiamento climatico, a loro volta prodotto di uno sviluppo capitalistico che, in nome del profitto, genera unicamente devastazione e morte per i popoli. Nelle scelte degli indirizzi economici emerge in maniera evidente la natura di classe dello Stato: pronto a soddisfare le esigenze del capitale monopolistico e dei padroni, disposto a lasciare da solo il popolo di fronte all’ennesima devastazione. Anche stavolta, se non fosse stato per i molti volontari e per l’intervento spontaneo, migliaia di persone sarebbero state lasciate a loro stesse, in balia degli effetti disastrosi delle scelte condotte dai vari governi. Siamo di fronte ad una serie di disastri preannunciati che mostrano in maniera lampante che non vi può essere alcun futuro in un sistema che è disposto ad anteporre i profitti di un pugno di parassiti di fronte alle esigenze della maggioranza del popolo. Lo dimostrano situazioni come quella di Conselice, abbandonata senza alcun intervento e sommersa da metri di acqua lo scorso anno per due settimane. Un quadro che non solo espone la popolazione a batteri e malattie molto gravi, ma che rende, nei fatti, inservibili abitazioni e campi.

3. Le responsabilità sono di governo ed amministrazioni locali. Da una parte, al di là di singole dichiarazioni di intenti, in questo anno nulla è stato fatto da regioni ed enti locali sul piano della messa in sicurezza del territorio in termini strutturali. Tutto ciò fa rabbia proprio per la predisposizione di queste zone al rischio alluvionale, la quale è ben nota e che nel corso degli anni precedenti ha messo di fronte sistematicamente la popolazione a questi scenari tragici. I danni sono stati ingenti e hanno messo migliaia di persone nella condizione di essere costrette, nei fatti, andare definitivamente via dalla propria casa, perdendo tutto. L’ipocrisia degli amministratori locali si è palesata ancora di più nella mancanza assoluta di un intervento capillare almeno nelle zone più critiche, tra le cause dirette della situazione verificatasi nei giorni scorsi.

Dall’altra, solo nel 2024 la spesa militare supererà i 29 miliardi di euro, con una crescita del 5,1% rispetto al 2023 e del 12,5% rispetto agli ultimi due anni. Recentemente il Parlamento europeo si è espresso a favore dell’uso di armi a lungo raggio nel territorio russo, coinvolgendo il nostro Paese sempre più apertamente nel conflitto imperialista. In questo contesto molto grave si inserisce anche l’approvazione dell’Autonomia Differenziata, che andrà non solo ad esacerbare le problematiche delle regioni del sud Italia, ma anche a differenziare ed indirizzare in maniera ulteriormente antipopolare gli investimenti. Le voci di spesa su materie “costose” e il cui finanziamento è utile a garantire diritti, più che ad incrementare i margini di profitto, come la messa in sicurezza del territorio e gli interventi strutturali in questo ambito, saranno ulteriormente tralasciate a favore di altre considerate più redditizie. La direzione verso cui il governo Meloni ci sta spingendeo è chiara: soldi per le armi e la guerra, per i profitti dell’indotto bellico e dei monopoli e, di pari passo, tagli a sanità, istruzione e spesa sociale. Ancora di più, lo spettacolo pietoso fornito dal ministro della Protezione Civile, Musumeci, e dai vari presidenti di Regioni o esponenti del centrosinistra, nel rimbalzarsi le colpe di quanto accaduto, mostrano ancora più chiaramente quanto la politica borghese non possa più salvarsi la faccia di fronte alla medesima emergenza sociale a pochi mesi di distanza. L’inaccettabile condizione di migliaia di persone è ridotta a mero terreno di scontro e campagna elettorale. Non solo non è stato fatto nulla in precedenza, ma si continua a procedere nella medesima direzione antipopolare. Gli argini rotti non sono solo quelli dei fiumi, ma anche quelli di un sistema putrescente che è incapace di coniugare la fame illimitata di profitto con le necessità di lavoratori e strati popolari.

4. Occorre fare un salto di qualità. Saremo di nuovo in prima linea con i nostri militanti, fin dalle prossime ore, nel sostenere attivamente la popolazione dei territori alluvionati, andando a scavare nel fango. Invitiamo tutti a dare il proprio contributo, perché ogni mano che si tende verso chi ha perso tutto può fare la differenza. Non basta però unicamente la solidarietà: occorre organizzarci su un piano collettivo per mettere enti locali e governo di fronte alle proprie responsabilità, al fine di garantire non solo un intervento strutturale che possa ridurre il più possibile l’impatto di futuri eventi climatici estremi, ma anche e soprattutto per garantire un sostegno concreto alle famiglie che hanno vista la propria casa e la vita distrutte. Non si può delegare ai partiti borghesi questo compito: come comunisti ci faremo carico di portare avanti questa lotta, perché solo il popolo salva il popolo.