BUONA SCUOLA. FGC: «RITIRO IMMEDIATO DEL DDL»
Le manifestazioni di oggi segnano un ulteriore segnale importante contro il governo Renzi e la sua politica sulla scuola. Lo sciopero del 5 maggio, e la grande partecipazione studentesca che si sta registrando è l’ultima tappa, in ordine temporale, di una forte opposizione a questa riforma, che nei giorni precedenti ha visto gli insegnanti scendere in piazza e scioperare il 24 aprile, e organizzare centinaia di attività nelle scuole e nelle città.
La partecipazione studentesca alle proteste di oggi si caratterizza in modo particolare per il chiaro segnale che viene mandato al governo: nessuna modifica, nessuna trattativa, ritiro immediato della riforma! Una parola d’ordine che oggi portiamo nelle piazze e nelle scuole, che vuole rompere in modo netto con le ambiguità dei sindacati concertativi, dire chiaramente che gli studenti, i professori e tutti i lavoratori della scuola, non accetteranno l’ennesima trattativa al ribasso, non consentiranno accordi capestro sulle proprie spalle e sul futuro della scuola pubblica, non permetteranno che tutto si riduca ad una lotta di posizione interna a settori del PD.
La partecipazione di lavoratori e studenti ai cortei di oggi, dimostra inoltre che la crisi e le misure antipopolari del governo, hanno portato alla definitiva rottura con una certa ritualità stagionale delle proteste della scuola. Per questo motivo è necessario rilanciare immediatamente la lotta nelle scuole, unendo le forze del sindacalismo conflittuale e di classe con i settori più avanzati degli studenti, per impedire l’approvazione della riforma, per non lasciare che i sindacati concertativi riducano tutta la lotta della scuola a mero strumento di trattativa, mantenendo inalterato l’impianto della riforma, con l’illusione di alcune modifiche, che spesso risultano addirittura peggiorative.
No alla buona scuola del governo Renzi. Lottiamo per un’istruzione pubblica, gratuita e realmente accessibile a tutti.