CINECITTÀ; «FGC LANCIA CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DAVANTI AI CINEMA»

«Se dico Cincecittà tu a cosa pensi?» questo il titolo della campagna di solidarietà lanciata dal Fronte della Gioventù Comunista di Roma per difendere Cinecittà ed i suoi posti di lavoro. A partire da oggi i giovani dell’FGC distribuiranno volantini informativi davanti ai cinema della provincia di Roma. Per oggi sono previsti i primi cinque volantinaggi, che proseguiranno nei prossimi giorni, in diversi orari. «Dopo aver parlato con i lavoratori di Cinecittà nei giorni scorsi – ha dichiarato Lorenzo Lang segretario del Fronte della Gioventù Comunista di Roma, e consigliere di presidenza della Consulta degli studenti di Roma – abbiamo pensato che era necessario fare qualcosa per smuovere l’opinione pubblica ed i cittadini e far conoscere la realtà di quanto sta accadendo in questi mesi a Cinecittà.» «Il piano di Abete  - dichiara l’FGC – prevede di sparpagliare i lavoratori cedendoli o dandoli in affitto ad altre società che operano in settori diversi (possibilmente anche controllate dalla stessa holding), in modo da potersene liberare nel medio periodo, aggirando il fatto che l’attuale contratto nazionale a cui sono vincolati non prevede cassa integrazione e mobilità. Dietro la scusa della mancanza di lavoro si cela il vero interesse economico. L’area su cui sorge Cinecittà fa gola agli interessi dei costruttori e della speculazione edilizia, che stravolge Roma in nome del profitto di pochi gruppi finanziari. Così nell’area di Cinecittà si parla di costruzione di un albergo, parcheggi, piscine, palestre.  L’unico ostacolo a questo piano sono proprio i lavoratori.»

«Dietro a quello che appare di una produzione cinematografica – ricordano i giovani dell’FGC –  c’è il lavoro oscuro di centinaia di persone (manovali, falegnami, elettricisti, decoratori, tecnici audio ecc. ecc.), figure professionali che percepiscono un salario normale e sono esposte a malattie professionali. E dalla “città del cinema” rischia di sparire proprio il lavoro di questi uomini, e di conseguenza il pericolo è che non si giri più una scena nei suoi storici teatri. Assurdo, impensabile, eppure vero.»

Duro anche il giudizio sull’operato del governo. «Di Cinecittà lo Stato possiede ancora gli immobili e il 20% delle azioni della società di gestione a titolo di garante del vincolo di mantenimento della produzione sancito dal contratto di cessione. Quando nel 1997 si avviò la privatizzazione nel contratto era stabilito l’obbligo per la società acquirente di mantenere la produzione cinematografica. Il Ministero dei Beni Culturali non solo si rifiuta di mostrare il contratto in questione e di svolgere un ruolo di mediazione come richiesto dai lavoratori, ma si schiera chiaramente a favore della Cinecittà Studios Spa nel suo piano di distruzione, quando potrebbe riprendere gratuitamente il controllo e fermare questo scempio. E per di più anche gli immobili potrebbero essere messi a rischio finendo nel giro dei beni statali che il governo vorrebbe svendere.»

Per questi motivi i giovani del Fronte della Gioventù Comunista invitano tutti a solidarizzare con i lavoratori di Cinecittà. «La cultura – conclude il comunicato –  appartiene al popolo e Cinecittà a chi lavora!»

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