FGC: «La gioventù comunista sostiene lo sciopero generale»
Oggi, 27 ottobre, saremo nelle piazze organizzate da CUB, SGB, SI Cobas, USI e Slai Cobas a sostenere lo sciopero generale che hanno convocato. Abbiamo valutato in maniera estremamente positiva questo sciopero fin dall’inizio e riteniamo che sia un passaggio importante per il rafforzamento del conflitto di classe nei luoghi di lavoro.
Proprio in questi mesi si sta palesando ancora una volta la terribile efficacia delle misure anti-popolari prese dal governo delle banche e dei padroni a targa PD: parziali segni di ripresa dell’economia rappresentano plasticamente l’aumento dei profitti padronali ottenuto grazie al massacro dei lavoratori, grazie al generale abbassamento dei salari, alla cancellazione dei diritti, alla ricorso sistematico alla precarietà e all’aumento dell’età pensionabile. La risposta dei lavoratori a tutto questo passa per lo sciopero generale e per il rafforzamento del sindacato di classe.
Un passaggio di lotta estremamente importante è stato lo sciopero dei trasporti promosso lo scorso 16 giugno dalle stesse sigle, che ha raccolto una partecipazione di massa e ottenuto la paralisi del settore, dimostrando il potenziale di parole d’ordine combattive e determinate tra i lavoratori stufi dei compromessi del sindacalismo concertativo. Oggi si prosegue su quella strada, rispondendo con lo sciopero generale anche a tutti quelli che proprio per il successo del 16 giugno invocavano la limitazione al diritto di sciopero per colpire immediatamente con la reazione un rafforzamento del conflitto di classe.
In queste settimane ci siamo impegnati al fianco del Partito Comunista nell’invitare alla massima mobilitazione per il 27 ottobre e nel sostenere le giuste rivendicazioni dello sciopero: incremento dei salari, riduzione degli orari di lavoro, abbassamento dell’età pensionabile, lotta contro le disparità salariali e di diritti per porre fine a qualsiasi conflitto divisivo voluto dai padroni tra lavoratori italiani e immigrati, tutto legato alla rivendicazione di una sanità e un’istruzione pubblica e accessibile a tutti e alla fine delle politiche imperialiste, alla lotta contro i provvedimenti restrittivi della lotta politica e sindacale come l’accordo del 10 gennaio. Nello specifico della gioventù ci siamo mossi per cominciare a rinforzare i legami tra il movimento studentesco e le lotte dei lavoratori.
Dalla condizione attuale dei lavoratori e delle classi popolari deve partire una lotta non difensiva, ma una lotta con l’ambizione di nuove conquiste, una lotta per le conquiste definitive che possono essere garantite solo dal potere ai lavoratori.
Oggi siamo in piazza a sostenere questo ulteriore passo della lotta. Dobbiamo avanzare su questa strada!