LA GIOVENTÙ COMUNISTA IN PIAZZA PER LA SCUOLA E IL FUTURO

Nella mobilitazione studentesca del 7 ottobre, gli spezzoni contro la scuola di classe promossi dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC) sono presenti con lo slogan «Sferriamo il contrattacco» in 11 città italiane, fra le quali spiccano importanti piazze come Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Padova e Reggio Calabria.

«In Italia servirebbero misure strutturali per il diritto allo studio, pesate in miliardi per far fronte alla piaga dell’abbandono scolastico» – lo afferma Alessandro Fiorucci, resp. Scuola del FGC, che attacca lo “Student Act” di Renzi – «Il Governo vuole vincere un referendum e si dà alla politica spot pur di raccattare voti fra gli studenti, senza risolvere nessun problema reale. Libri, trasporti e contributi imposti dalle scuole sono una spesa ormai insostenibile, le scuole cadono a pezzi e l’istruzione è sempre più dequalificata, gli studenti in alternanza vengono sfruttati come semplice manodopera… ma il Governo pensa ai bonus per “geni” e diciottenni o agli sgravi fiscali per le imprese private che lo sostituiscono nel finanziare la scuola».

«Renzi era convinto di aver chiuso i giochi con la “buona scuola” ma si sbagliava» – conclude il comunicato – «Questa è una buona scuola per la Confindustria e per la UE, ma non per gli studenti che la vivono ogni giorno. Oggi lanciamo il nostro contrattacco per rivendicare una scuola gratuita, di qualità e al servizio dei futuri lavoratori, che sappia garantirci il futuro che meritiamo».

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