LORENZO VIVE. 18 FEBBRAIO STUDENTI IN PIAZZA

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In tutta Italia gli studenti rialzano la testa. Si è conclusa a Roma l’assemblea nazionale degli studenti medi che ha visto la partecipazione di numerose realtà studentesche venute da tutta Italia, un importante momento di confronto che ha delineato in modo chiaro un percorso di lotta.

La mobilitazione nazionale del 28 gennaio in seguito alla morte di Lorenzo Parelli, studente morto a 18 anni in stage, ha innescato un ciclo di lotte in tutta Italia. In più di 30 città gli studenti sono scesi in piazza, con la partecipazione dei sindacati e dei segmenti più combattivi della classe lavoratrice, contro questo modello di scuola-lavoro fatto solo per gli interessi delle aziende. Ci siamo mobilitati per scardinare alle radici questo sistema di scuola-lavoro, basato sullo sfruttamento della manodopera studentesca e sulla formazione aziendale a carico dell’istruzione pubblica. La morte di Lorenzo Parelli non poteva passare come mera notizia di cronaca. Solo la mobilitazione studentesca è stata in grado di fare in modo che questa tragedia diventasse reale oggetto di dibattito e fonte di attivazione nelle scuole.

Con una rinnovata determinazione nuovi settori studenteschi, di ragazze e ragazzi che hanno vissuto anni di dad, si sono mobilitati, rifiutando rassegnazione e passività che vengono venduti come la normalità da questo sistema. In diverse città le Questure hanno risposto all’attivazione studentesca con una brutalità inaudita, manganellando gli studenti in piazza e agendo con ferocità per impedire ai cortei di partire. Il Governo ha sostanzialmente legittimato le cariche sostenendo la presenza di “infiltrati” nelle piazze. Non c’è nulla di più falso, non ci sono studenti “buoni” e “cattivi”.

 

Il ministro dell’Istruzione Bianchi ha recentemente reintrodotto gli scritti alla maturità, questa scelta è semplicemente una penalizzazione per gli studenti che non ha nessun carattere didattico. Questa decisione viene presa dopo due anni di dad e senza che nulla sia stato fatto per colmare le carenze degli studenti in particolare quelli delle classi popolari che maggiormente hanno subito le barriere per il diritto allo studio. La reintroduzione degli scritti in queste modalità è funzionale alla sola propaganda del Governo che vuole sostenere pubblicamente un ritorno alla “normalità”, negando la realtà.

Le associazioni studentesche legate al centro-sinistra stanno provando a rendere innocue le lotte degli studenti, indirizzando le proteste unicamente sul tema della maturità e limando qualsiasi forma di attacco diretto al governo. E’ ancora più grave il fatto che queste stesse organizzazioni stiano al gioco del ministro Lamorgese dichiarando la presenza nei settori studenteschi di gruppi “violenti”. Rifiutiamo questa narrazione tossica che non rispecchia la realtà. E’ un risultato importante, che emerge dall’assemblea nazionale di Roma, la volontà di avviare un percorso di lotta che non abbia nessuna ambiguità con il governo e il centro-sinistra e che invece escluda qualsiasi forma di mediazione con chi è corresponsabile delle attuali politiche sull’istruzione.

In questo contesto di fermento a livello nazionale l’assemblea degli studenti medi di Roma lancia un messaggio chiaro e unitario. Serve costruire una grande mobilitazione nazionale studentesca contro questo modello di alternanza, contro la maturità e la repressione. Serve dire chiaramente chi sono i responsabili di questa situazione, Governo e padroni. Numerosi interventi dell’assemblea hanno attaccato direttamente il capitalismo e individuato un legame evidente tra le contraddizioni del mondo dell’istruzione e quelle della società più in generale. Quello che viviamo quotidianamente nelle scuole non è altro che un riflesso del capitalismo, questo sistema marcio che non ci offre nulla se non sfruttamento, precarietà e disoccupazione. Mobilitiamoci in tutta Italia venerdì 18 febbraio!

Condividiamo questo appello alla mobilitazione in tutta Italia e lo rilanciamo alle strutture sindacali e ai settori combattivi dei lavoratori. Serve rispondere uniti studenti e lavoratori, contro il nostro nemico comune, per costruire una reale risposta all’attacco padronale. Serve avviare un grande percorso unitario di lotta tra scuole, operai, lavoratori e disoccupati verso lo sciopero generale. Costruiamo concretamente questo percorso con la convergenza più larga e determinata possibile nella data di mobilitazione del 18 febbraio.

Contro questo modello d’istruzione, per conquistare un futuro diverso. Per una grande giornata di lotta il 18 febbraio in tutta Italia, costruiamo in ogni città i cortei! Contro governo e padroni, contro il sistema capitalistico. Costruiamo un percorso di lotta verso lo sciopero generale!

Lorenzo è vivo e lotta insieme a noi!