LORO VINCONO SEMPRE. NON VOTARLI, LOTTA!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti i partiti politici che si presentano alle elezioni hanno accettato gli assunti di questo sistema e la sottomissione della politica al potere dei grandi monopòli, della finanza, della chiesa e della nato. I poteri, che noi abbiamo rappresentato con le persone che a nostro parere meglio li identificano, usciranno sempre vincitori da questa competizione elettorale, mentre ancora una volta a pagare saranno i lavoratori, i giovani disoccupati, gli studenti. Recentemente diversi sondaggi hanno riferito che più del 70% dei giovani non andrà a votare a queste elezioni. Non siamo astensionisti per principio o per disinteresse e non vogliamo che la nostra posizione venga presa come qualunquismo, così come non crediamo che un dato così imponente possa essere spiegato con il disinteresse. Noi partiamo da un dato reale: nessuno dei partiti o delle coalizioni che si presenterà alle elezioni è alternativo realmente a questo sistema,e crediamo che questa mancanza di possibilità di scegliere realmente in che direzione andare, sia la causa di una sfiducia così complessiva, che si fa ancora più forte tra le nuove generazioni. Anche le liste di sinistra a vario titolo presentano delle forti ambiguità sul tema dell’Europa, del debito pubblico, del rapporto con il partito democratico. Sono questioni fondamentali su cui per noi non ci possono essere ambiguità dettate dal voler apparire “responsabili” proprio dinnanzi a quei poteri che in campagna elettorale si dice di voler arginare. Da destra a sinistra molti di dicono contrari ai finanziamenti alle scuole private, ma in queste legislature non c’è un partito che sotto minaccia di questione di fiducia non abbia accordato il suo assenso a provvedimenti che andavano in quella direzione. Tutti hanno governato e votato l’inizio o il proseguimento di missioni militari promosse dalla Nato. Tutti si riconoscono in questo sistema, o sostengono colazioni in cui la maggioranza si riconosce nel capitalismo e nelle regole del profitto. Molti si dicono contro la precarietà ma nessuno può dire di non aver votato almeno una delle riforme che hanno peggiorato la condizione dei lavoratori.  Nessuno propone l’uscita dall’Unione Europea, né il ripudio del debito pubblico e di conseguenza condanna i giovani ad un futuro di disoccupazione, precarietà e miseria, sotto i diktat delle imposizioni di Bruxelles.  Torneremo a votare quando potremmo votare un cambiamento effettivo, sapendo bene che sarà un modo per dare forza a un progetto di cambiamento reale, ma che non sarà solamente attraverso il voto che avverrà un cambiamento reale. Invitiamo i giovani ad unirsi alla nostra lotta contro il capitalismo e a conquistare insieme il nostro avvenire.

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