NO ALLA REPRESSIONE ANTICOMUNISTA IN UCRAINA. MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ IL 7 GIUGNO.
Il Partito Comunista (PC) e il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) esprimono la solidarietà dei comunisti italiani ai comunisti ucraini che lottano contro la feroce repressione anticomunista da parte del governo di Kiev. Una politica repressiva iniziata nel 2015 con le “leggi di decomunistizzazione”, come la scellerata legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazionalsocialista in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli” che equipara nazismo e comunismo, e col tempo diventata sempre più aspra. In Ucraina è stata impedita la partecipazione dei comunisti alle elezioni ed è in corso un procedimento per la messa fuori legge del Partito Comunista di Ucraina (KPU), che alle elezioni del 2012, prima del colpo di Stato del 2014, contava il 13% dei voti affermandosi come quarto partito del paese. Il 31 maggio ci sarà una nuova udienza, che potrebbe sancire l’illegalità del partito comunista.
Una persecuzione che scavalca ogni retorica sulla “democrazia” e che mostra il vero volto dell’attuale governo di Kiev, che oggi ricorre ad arresti, torture e condanne nei confronti dei comunisti e di altre forze di opposizione. Pochi giorni fa un militante del Komsomol Leninista Ucraino (LKSMU) è stato condannato a Leopoli con un processo farsa, colpevole solo di avere una visione del mondo marxista. Nel 2014 i dirigenti comunisti sono stati vittima di centinaia di aggressioni, e il 2 maggio il giovane Vadim Papura, militante del Komsomol, moriva a soli 17 anni nel rogo della Casa dei Sindacati di Odessa appiccato da forze di estrema destra. Il 90% delle sedi della gioventù comunista (LKSMU) è stato distrutto, bruciato o saccheggiato, inclusa la sede nazionale a Kiev. Non è stata avviata nessuna indagine o processo contro i responsabili di questi atti, che al contrario sono il prodotto di un sistematico terrore di Stato contro i comunisti e le forze che si oppongono al regime di Kiev. Una politica criminale di cui l’Unione Europea è corresponsabile, avallando l’equiparazione istituzionale del comunismo al nazifascismo e sostenendo il governo golpista di Kiev, che tutt’oggi vanta il sostegno di milizie paramilitari legate alle formazioni di estrema destra.
Il PC e il FGC condannano la repressione statale contro i comunisti ucraini, che avviene al di fuori di ogni legittimità costituzionale nel totale silenzio dei difensori della democrazia e dei diritti umani. Denunciamo la natura reazionaria dell’Unione Europea, che con l’infondata equiparazione fra nazismo e socialismo reale sotto la categoria di “totalitarismo” prepara il terreno per l’attuazione di politiche di repressione anticomunista come quella che oggi si abbatte sui comunisti ucraini.
Il 7 giugno manifesteremo in Piazza Giuseppe Verdi, a Roma, alle ore 17:00, nei pressi dell’Ambasciata di Ucraina, contro la messa fuori legge del Partito Comunista Ucraino e della gioventù comunista, chiedendo la cessazione di ogni atto repressivo e persecutorio contro i comunisti da parte delle istituzioni di quel paese. Facciamo appello a tutti i compagni, ai comunisti e alla gioventù antimperialista, ad aderire a questa manifestazione di solidarietà, a manifestare il proprio sostegno internazionalista contro la persecuzione dei comunisti ucraini da parte dello Stato borghese.