OGNI SCUOLA SARA’ UNA BARRICATA.

Con l’approvazione del ddl ex Aprea il governo si appresta a dare il colpo mortale alla scuola pubblica, portando avanti il processo di privatizzazione in atto da decenni. Potenziamento dell’autonomia, rafforzamento dei poteri dei Dirigenti Scolastici, depotenziamento del collegio docenti e del ruolo dei consigli d’istituto, con il possibile ingresso dei privati nei nuovi “consigli delle autonomie” e conseguente riduzione del peso degli studenti nelle decisioni della scuola; queste le misure che il governo Monti con la complicità delle forze politiche che lo sostengono si appresta a varare.  Da tempo denunciamo la situazione della scuola in Italia. La verità è che nel nostro paese è difficile parlare di scuola pubblica quando i suoi principali finanziatori sono ormai le famiglie degli studenti, costrette ogni anno a pagare delle vere e proprie rette, i contributi studenteschi volontari. Questa è la prima privatizzazione. I costi della scuola aumentano e sono sempre più insostenibili, a partire dai libri i testo, vera e propria mannaia economica che colpisce ogni autunno. L’abbandono scolastico dilaga ed è sempre più chiaro come in Italia un ragazzo, a 14 anni, è costretto a scegliere la scuola da frequentare non in base alle sue attitudini, ma in base al reddito della sua famiglia. A 14 anni il nostro futuro è già segnato, le porte della selezione di classe ci vengono già sbattute in faccia.
A fronte di questa situazione disastrosa il ministro Profumo propone l’innalzamento dell’orario degli insegnanti dal 18 a 24 ore a parità di salario, andando a colpire quello che per il governo è il capitolo di spesa più alto nel mondo dell’istruzione, i salari del corpo docente. Un colpo durissimo alla scuola pubblica ed un serio incentivo -  l’ennesimo –  alla disoccupazione. Non possiamo che esprimere la nostra ferma solidarietà alla lotta degli insegnanti che si sta sviluppando.
E non c’è da credere ad una sola parola del ministro quando parla di fare un passo indietro, hanno già trovato un trucco per calmare le acque e attuare questa misura più avanti, con le mani libere: basta far ricadere i tagli sulle “altre voci di spesa” per la scuola. Come al solito il governo è celere ed impassibile nel tagliare fondi all’istruzione pubblica, proprio quando il suo primo intervento nel settore è stato quello di regalare altri 200 milioni di euro alle scuole private. Vergogna! Non un euro alle private! No alla selezione di classe!

Non è più tempo di limitarsi a contestare le politiche portate avanti contro la scuola pubblica, ora più che mai è necessario passare al contrattacco. Utilizzeremo tutte le forze della nostra organizzazione per collaborare attivamente con la lotta degli insegnanti, e invitiamo tutti gli studenti delle scuole superiori a fare altrettanto. La linea per vincere può essere una sola: costituzione di coordinamenti di lotta comune all’interno di ogni scuola, con la partecipazione di insegnanti, studenti e personale non docente. Come studenti appoggeremo la linea di tutti i collegi docenti che decideranno la misura del blocco del Piano dell’offerta formativa, e porteremo avanti il blocco dei contributi volontari, chiedendo agli insegnanti di sostenere questa battaglia. Blocco del POF e blocco dei contributi per andare a colpire duramente il sistema nelle sue contraddizioni: per mettere davvero in difficoltà il governo, bloccare tutto.

Invitiamo tutti gli studenti alla solidarietà di classe e alla collaborazione attiva con la lotta di insegnanti e personale non docente. Una loro sconfitta è una nostra sconfitta. Portiamo avanti proteste unitarie in tutto il paese sulla base di queste parole d’ordine: blocco dei POF, blocco dei contributi, no alla scuola di classe, no alle 24 ore settimanali! Non un passo indietro!

 Studenti, docenti, personale ATA,
OGNI SCUOLA SARA’ UNA BARRICATA!

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