Per la scuola pubblica e gratuita, 14 novembre e settimana mondiale del 17-23
Nel mese di novembre in tutto il mondo si svolgeranno manifestazioni per rivendicare il diritto ad una scuola pubblica, gratuita ed accessibile a tutti. La mobilitazione è promossa su indicazione della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, l’organizzazione che riunisce le gioventù comuniste di tutto il mondo.
In Italia la data del 14 novembre assume una valenza fondamentale per il destino della scuola. In quel giorno infatti si concluderà la consultazione del governo Renzi per la proposta di riforma della scuola, nota come “La Buona Scuola”. Il 14 novembre sarà l’ultima data utile per far sentire al governo la nostra contrarietà al progetto di riforma prima che il disegno di legge venga varato dal governo e portato in Parlamento. Un’occasione importante per rivendicare l’accessibilità reale di tutti alla scuola con l’abolizione dei contributi, la gratuità dei libri di testo e dei trasporti; per chiedere una scuola pubblica di qualità per tutti, finanziata a dovere, opponendosi al sistema invalsi e alla differenziazione dei finanziamenti alle scuole, chiedendo l’abolizione dei fondi alle scuole private. Una data utile per ricordare ad un governo che ha approvato il piano di acquisto degli F-35 che gli studenti ripudiano la guerra e le spese militari, che chiedono che i finanziamenti dello Stato siano rivolti alla scuola e non alla guerra imperialista, all’edilizia scolastica e alla sicurezza, non all’acquisto di caccia bombardieri. Una manifestazione per chiedere diritti per gli studenti nell’alternanza scuola-lavoro e non la svendita alle grandi aziende per gli interessi del grande capitale, come fatto dal governo.
Il governo Renzi con la Legge di Stabilità ha confermato le nostre preoccupazioni. Mentre si parla di “Buona Scuola”, si prevedono 150 milioni di euro di tagli per l’anno 2015 al settore dell’istruzione e della ricerca. Di questi circa 60 milioni riguardano le scuole superiori. Per le scuole private anche quest’anno viene confermato un lauto contributo pari a 200 milioni di euro. Nel complesso si prevede nel prossimo triennio un ulteriore tagli complessivo pari a 420 milioni di euro, esattamente quanto stanziato per l’edilizia scolastica. Il governo Renzi con una mano da e con due toglie.
Noi riteniamo al contrario che sia necessario mettere in discussione la natura di questo sistema, che sotto i dettami di UE, BCE e FMI cancella tutti i diritti conquistati nel passato e consegna alla nostra generazione un futuro fatto di precarietà e disoccupazione. Lottiamo contro la scuola di classe che questo sistema sta costruendo, in cui la scelta del percorso di studi dipende sempre più dalla condizione economica, mentre un giovane su cinque abbandona gli studi. Rivendichiamo la piena gratuità dell’istruzione pubblica, dai trasporti ai libri di testo. Lottiamo contro i contributi scolastici, grande vergogna della scuola italiana che costringe le famiglie a pagare una tassa mascherata per sopperire ai tagli operati dai governi. Lottiamo contro i test INVALSI e il progetto dei finanziamenti differenziati, un Robin Hood al contrario in cui si premiano le scuole in cima alle graduatorie, incluse le private, e si escludono le scuole “di serie B” dei quartieri di periferia. Lottiamo contro il piano scuola-lavoro, che rappresenta una dequalificazione degli istituti tecnici e professionali destinati a diventare l’anticamera di una fabbrica o di una azienda. Lottiamo per un piano di seria riqualificazione dell’edilizia scolastica, ancora assente mentre il governo spende 9 miliardi per l’acquisto dei caccia F-35.
Per questo il 14 novembre il Fronte della Gioventù Comunista invita tutti gli studenti a manifestare, consapevoli che la nostra lotta per una scuola pubblica e realmente gratuita non è una lotta isolata e che negli stessi giorni, in tutto il mondo, milioni di studenti scenderanno in piazza per rivendicare gli stessi diritti contro un sistema economico che piega l’istruzione ai propri interessi e trasforma la scuola in fonte di profitto privato.