SCUOLA: CONTRIBUTI IN AUMENTO. FGC AGLI STUDENTI: «NON PAGATELI»
Parte la campagna di boicottaggio dei contributi studenteschi lanciata dal Fronte della Gioventù Comunista in tutte le scuole italiane con lo slogan “Difendi la scuola pubblica. Blocca il contributo”. In questi giorni infatti sono aperte le procedure di iscrizione alle scuole superiori e con esse viene richiesto alle famiglie il pagamento del contributo.
Secondo i giovani del FGC «i dati dimostrano che in questi anni i contributi sono aumentati del 200% arrivando ormai a toccare la media di 150 euro. In più in diverse scuole sono partite sperimentazioni e introduzioni di percorsi formativi ulteriori nelle ore curriculari con la richiesta alle famiglie di contributi aggiuntivi. Un costo sempre più alto per le famiglie che va sommato ai libri di testo, alle spese di trasporto che crescono sempre di più, creando un vero e proprio ostacolo economico per l’accesso all’istruzione. La crescita dell’abbandono scolastico è il primo campanello d’allarme significativo sul fatto che l’istruzione per molti sta diventando un lusso.» Tutto questo dicono gli studenti comunisti mentre: «nella Buona Scuola – la proposta di riforma del governo Renzi – non c’è traccia di interventi significativi su questo aspetto. Il contributo delle famiglie semplicemente non viene nominato.»
«Nelle comunicazioni dalle scuole – afferma Paolo Spena, resp scuola FGC – il carattere volontario del contributo viene omesso, o altrimenti si ricorre alla definizione di “contributo volontario obbligatorio” per confondere le famiglie. Contemporaneamente aumentano minacce e ritorsioni nei confronti degli studenti che non pagano, una situazione intollerabile, specialmente in questo momento di crisi per cui molte famiglie non sono effettivamente in grado di sostenere le spese per l’istruzione, e i sussidi delle istituzioni pubbliche per le famiglie bisognose sono ridotti a briciole. Si crea così una lotta tra poveri tra le scuole, strozzate dalla cronica mancanza di fondi e le famiglie in difficoltà per la crisi.»
«Per questi motivi – conclude la nota – invitiamo gli studenti e le famiglie a non pagare i contributi e il governo ad assumere immediatamente i provvedimenti necessari per assicurare il diritto ad un’istruzione gratuita ed accessibile a tutti, come scritto nella Costituzione.»