SCUOLA. FGC: «PARTE CAMPAGNA PER IL BLOCCO DEI CONTRIBUTI»

Anche quest’anno il Fronte della Gioventù Comunista porterà avanti una campagna per il boicottaggio dei contributi scolastici. Nelle prossime settimane ogni nostro militante sarà impegnato nelle scuole in attività di propaganda e di agitazione politica, invitando gli studenti e le famiglie a schierarsi in difesa della scuola pubblica scegliendo di non pagare il contributo scolastico.

Dietro la favola, ripetuta per anni, dei contributi che servono a finanziare attività aggiuntive ed extracurricolari si è celato in realtà il progetto dei governi di scaricare progressivamente sulle famiglie l’onere di finanziare la scuola pubblica, che negli ultimi 6 anni ha sopportato il peso di quasi 22 miliardi di tagli mentre le scuole private ricevevano ingenti finanziamenti e i soldi pubblici venivano regalati alle banche o ai grandi monopoli industriali. Come risultato di questi tagli, oggi il contributo scolastico, spesso richiesto anche ricorrendo a intimidazioni di vario tipo nei confronti degli studenti, sopperisce alla mancanza di fondi ministeriali e viene utilizzato per le spese ordinarie. Il contributo scolastico in questi anni è stato la leva per imporre tagli sempre maggiori alla scuola pubblica mentre si costringevano le famiglie a finanziarla di tasca propria, mentre nelle scuole passava il messaggio che non farlo sarebbe andato a svantaggio dei propri figli. Il risultato è che anno dopo anno siamo abituati all’idea di una tassa sulla scuola pubblica, in barba al principio costituzionale della gratuità della scuola dell’obbligo.

«Pagare il contributo scolastico oggi significa rendersi complici del processo di distruzione della scuola pubblica in Italia» questo il commento di Paolo Spena, resp. Scuola e Università del FGC «al contrario, un boicottaggio di massa dei contributi scolastici è l’unico modo per inchiodare il governo alle sue responsabilità. Ogni studente, ogni cellula militante, ogni collettivo dovrà tenere alta la parola d’ordine del blocco dei contributi. In ballo c’è la lotta per il diritto allo studio, contro la scuola di classe che questo sistema sta costruendo giorno dopo giorno.»

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