SCUOLA, STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL MINISTRO. «NO ALLE BOCCIATURE, DIDATTICA A DISTANZA NON FUNZIONA»
Parte in tutta Italia la mobilitazione nazionale degli studenti lanciata dal Fronte della Gioventù Comunista e da diversi Presidenti delle Consulte Provinciali degli studenti, tra cui spiccano quelli di Torino e Firenze. Gli studenti hanno realizzato presidi e manifestazioni sotto gli Uffici Scolastici Regionali e i provveditorati agli studi, nel rispetto delle norme di sicurezza e del distanziamento. A Roma manifestazione sotto il MIUR; tra le altre città spiccano Milano, Torino, Firenze, Napoli, Perugia, Venezia, Bari, Reggio Calabria, Palermo e decine di capoluoghi di provincia. Sostegno anche dagli universitari che in molte città sono scesi al fianco degli studenti medi chiedendo il rimborso delle quote degli studentati e delle rate universitarie.
«Se la didattica a distanza è stata un disastro, arrivando a escludere anche uno studente su due, ammettere le bocciature significa far pagare agli studenti le carenze della scuola italiana» – così Pietro Mazzucco, Presidente della Consulta degli Studenti di Torino – «Dopo anni di tagli alla scuola, la situazione di emergenza ha evidenziato tutte le carenze del sistema educativo. Le lezioni online sono partite in modo efficiente solo nelle scuole più “digitalizzate”, acuendo il divario tra scuole di serie A e di serie B. Così non si può continuare».
«Serve da subito un piano straordinario per garantire a settembre la riapertura delle scuole in sicurezza, assumere docenti, stanziare fondi per l’edilizia scolastica. Via la vergogna dei 150 milioni di euro stanziati per le scuole private, vadano alle scuole pubbliche. No alle bocciature perché non si può lasciare indietro chi non poteva accedere alle videolezioni, mentre il governo stanziava pochi spiccioli per il diritto allo studio. Bocciamo il Ministro, non gli studenti».