SOLIDARIETÀ CON LA CLASSE OPERAIA E IL PARTITO COMUNISTA DI TURCHIA. Dichiarazione congiunta dell’Ufficio Politico del Fronte Comunista e della Segreteria Nazionale del FGC

tkp

I recenti sviluppi in Turchia si inseriscono nel quadro delle politiche del governo guidato da Recep Tayyip Erdoğan e dall’AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) volte a chiudere ogni spazio di agibilità politica all’opposizione popolare e di minare il diritto delle masse popolari turche alla partecipazione politica, coerentemente con il ruolo di gendarme assegnato alla Turchia, non senza contraddizioni tra gli stessi attori a causa delle ambizioni neo-ottomane di quest’ultima, da UE, NATO e Stati Uniti a difesa degli interessi di questo blocco imperialista nella regione.

Questi sviluppi hanno portato, come è noto, all’arresto illegale di numerosi oppositori, tra cui il sindaco della città Metropolitana di Istanbul, Ekremİmamoğlu e il giornalista İsmail Saymaz. A questi eventi sono seguite imponenti manifestazioni popolari di protesta, che hanno visto i compagni del Partito Comunista di Turchia (TKP) in prima linea nel chiamare alla mobilitazione di massa in diverse città del paese, in particolare ad Ankara, Istanbul e Smirne. L’impegno dei compagni del TKP nella lotta contro le politiche reazionarie e antipopolari del governo Erdoğan ha portato all’arresto di diversi loro militanti, tra cui i dirigenti Ahmet Dincel e Arda Hacıyusufoğlu. Nella giornata di ieri, altri 7 studenti universitari comunisti sono stati tratti in arresto a seguito di incursioni nelle loro case.

A nome dei Comitati Centrali e di tutti i militanti del Fronte Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista, esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro supporto alla lotta del popolo e dei comunisti turchi contro la deriva autoritaria messa in atto dal governo reazionario guidato da Erdoğan. Condanniamo senza appello la repressione ai danni delle opposizioni e dei comunisti turchi e chiediamo la liberazione immediata dei militanti comunisti e degli oppositori arrestati e la cessazione delle violenze poliziesche nei confronti dei manifestanti.