Sul dirottamento dell’aereo Ryanair in Bielorussia
La vicenda dell’aereo Ryanair dirottato in Bielorussia rende evidente l’ipocrisia dei governi UE e degli USA. Da anni, in nome della “lotta al terrorismo”, in tutto il mondo avvengono operazioni del tutto analoghe a quella compiuta dal governo bielorusso. Gli USA e la UE si riempiono la bocca di “democrazia” e “diritti umani” ma non si fanno scrupoli a sostenere formazioni bielorusse apertamente neonaziste, come già accaduto nella vicina Ucraina, o le politiche autoritarie e reazionarie dei governi in Polonia, Ungheria, Paesi Baltici.
La Bielorussia è da tempo al centro di una competizione che poco ha a che fare con i “diritti umani”. USA e UE cercano di intervenire in modo sempre più aggressivo nella politica di un paese tradizionalmente legato alla Russia, nonostante gli arresti dello scorso anno di manager e personalità legate al Cremlino accusate a loro volta di voler influenzare le elezioni sostenendo il banchiere Viktor Babariko, più sensibile agli interessi dei monopoli russi in Bielorussia. A questo si somma il forte interesse della Cina, che vede nella Bielorussia una regione chiave per il progetto della “via della seta” e che mantiene un rapporto diretto con il governo di Lukashenko, che a sua volta cerca di utilizzare a proprio vantaggio questi interessi incrociati per difendere il proprio potere. Circa un anno fa, il governo bielorusso si rese disponibile all’importazione di petrolio dagli USA, in risposta alla riduzione delle forniture dalla Russia.
Nell’attuale contesto della competizione inter-imperialista, sosteniamo il diritto dei lavoratori e del popolo bielorusso di decidere da sé e di lottare per il proprio futuro, senza piegarsi ai piani imperialisti, a interventi esteri e senza dover pagare il prezzo di questo scontro e dei tentativi di destabilizzazione.
* Segreteria nazionale FGC